L’IMMINENTE REGOLAMENTO COMUNALE SUGLI AFFITTI BREVI È IN SINTONIA CON I CITTADINI: IL 69% DEI FIORENTINI VUOLE REGOLE PIÙ RIGIDE – È ALLARME PER LA PERDITA D’IDENTITÀ CULTURALE DELLA CITTÀ
È quanto rileva una nuova ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, sulle opinioni dei fiorentini in merito alle opportunità e alle problematiche legate al turismo, dalla quale emerge anche che:
- Per il 40% dei fiorentini gli affitti brevi impattano negativamente sull’emergenza abitativa
- Key box e self check-in? Da vietare: il 66% è favorevole allo stop deciso dal Governo, il dato più alto registrato in Italia
- Overtourism: il 68% sa cos’è e il 59% lo vede già come un problema concreto per Firenze. È per distacco il capoluogo più consapevole e colpito a livello nazionale
- Come gestire l’overtourism, tra le soluzioni preferite: turismo alternativo verso attrazioni meno note, limitazione degli affitti brevi e del numero di strutture che li offrono, numero chiuso per i turisti, servizi esclusivi per residenti
- Turismo: tra opportunità e fragilità culturali. Se per il 51% è un motore economico, per contro il 34% lamenta la chiusura di negozi storici, il 31% la perdita di autenticità del centro e il 19% la perdita di identità culturale: dati record tra gli italiani
Firenze, 29 maggio 2025
L’imminente entrata in vigore del nuovo regolamento comunale volto a disciplinare il fenomeno delle locazioni turistiche brevi è in sintonia con le aspettative dei fiorentini, che in quasi 7 casi su 10 (il 69%) si dichiarano d’accordo con l’applicazione di regole più rigide per gli affitti brevi nella propria città: è quanto rileva la nuova ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, sulle opinioni dei fiorentini in merito alle opportunità e alle problematiche legate al turismo.
Affitti brevi: per 4 fiorentini su 10 sono una criticità. Giusto per il 66% lo stop alle key box
Firenze è una delle città d’arte più celebri in Italia e di conseguenza una delle mete più ambite dai turisti di tutto il mondo. Un fenomeno, quello del turismo, che può sfociare nell’overtourism e che alimenta trend come quello degli affitti brevi, negli ultimi anni in costante aumento.
Una tematica delicata per i fiorentini, che vedono le locazioni di durata non superiore a 30 giorni più come un problema che alimenta l’emergenza abitativa: sono infatti 4 su 10 ad indicare gli affitti brevi come una criticità, con appena il 19% che ritiene sia un vantaggio economico e la restante parte con un’opinione non definita.
Tema molto spesso connesso è quello delle key box, sulle quali – insieme al self check-in – dalla fine del 2024 è in atto una stretta da parte del Ministero dell’Interno che ne ha vietato l’utilizzo. Una misura che trova d’accordo il 66% dei fiorentini, la percentuale più alta registrata a livello nazionale.
Overtourism fenomeno noto tra i fiorentini, quali le contromisure?
In generale, quello dell’overtourism è un fenomeno decisamente conosciuto e sentito nel capoluogo toscano. Il 68% dei fiorentini dichiara infatti di sapere di cosa si tratta, anche in questo caso è la percentuale più alta registrata per distacco (la media italiana è del 52%) e quasi 6 su 10 (il 59%) ritiene che Firenze ne sia particolarmente impattata negli ultimi anni (percentuale più alta in Italia, media nazionale del 28%), contro un 33% che pensa il contrario.
Il 44% dei rispondenti ritiene che il sovra-afflusso turistico sia costante e che vada ad impattare su Firenze durante tutto l’anno. Segue poi un 31% che lo vede maggiormente concentrato nel periodo estivo e un 22% in quello primaverile.
Ma quali sono le misure più efficaci per gestire l’overtourism? A guidare con il 36% delle indicazioni è la promozione di forme di turismo alternativo verso attrazioni meno note (media italiana del 19%), segue al 35% la limitazione degli affitti brevi nelle aree di maggior interesse turistico (la media italiana è del 20%), il miglioramento delle infrastrutture (31%), l’aumento dei servizi di mobilità (30%), la limitazione del numero di strutture che possono offrire affitti brevi (29%) e, al 25%, sia la limitazione del numero dei turisti con un ticket, che la messa a disposizione dei residenti di servizi esclusivi. Al 18% c’è poi l’indicazione di aumentare le tasse sul turismo.
Turismo: fonte di crescita economica ma anche di disgregazione culturale e identitaria
Il turismo resta però per i fiorentini un’importante opportunità di crescita. Oltre 1 su 2 (il 51%) lo reputa un asset per la crescita economica, al quale fa da contraltare un 13% che ci vede invece più una fonte di problemi e disagi. Inoltre, secondo il 44% dei rispondenti i flussi turistici aumenteranno nel corso dei prossimi 1-2 anni, mentre per il 32% resteranno quantomeno costanti.
Tra gli aspetti positivi più indicati spiccano con il 48% sia l’aumento dei posti di lavoro sia la promozione della cultura e delle tradizioni locali. Segue con il 47% l’apporto economico dei turisti, mentre più staccato, con il 35%, ci sono i maggiori introiti comunali derivanti dalle entrate fiscali.
Tra i risvolti negativi vengono segnalati, invece, l’aumento dei prezzi degli affitti (45%) il sovraffollamento nei luoghi e locali pubblici (41%) e al 36% sia l’aumento dei rifiuti sia la scarsità degli alloggi per i residenti, studenti e lavoratori.
Firenze spicca poi, rispetto al resto delle città italiane, per una preoccupazione di tipo identitario-culturale legata alla perdita delle tradizioni e dei valori causata dal turismo di massa. Dal 34% dei fiorentini viene indicata infatti come possibile problematica la chiusura di alcuni negozi storici e tradizionali (media italiana al 13%), dal 31% la perdita di autenticità dei centri storici (media nazionale del 10%) e dal 19% la perdita di identità culturale (media italiana del 9%).